Installare una doccetta a bordo della nostra barca è una operazione che possiamo affontare senza grosse difficoltà. Spesso le barche medio piccole ne sono sprovviste.
Ci siamo cimentati in questa operazione a bordo della nostra precedente barca, “Rosina” un first21.7s dotato di un serbatoio flessibile d’acqua dolce da 35 litri ed un lavellino con rubinetto a pompa a mano. Molti possessori di cabinati, giunta l’ora di fare l’impianto, tendono a cambiare la pompa a mano installando dei rubinetti collegati direttamente all’autoclave. Avendo soli 35 litri, per il nostro impianto abbiamo preferito mantenere la pompa a mano, poichè, dovendola attivare manualmente, consente di risparmiare acqua oltre a funzionare anche con la batteria staccata.
Ma cosa è servito per fare questo impianto doccia?
- 10 metri di tubo di plastica diametro di 13mm
- Autoclave da 8Lt/minuto (abbiamo preso una autoclave sovradimensionata considerato che la pompa è a prua e la doccietta a poppa)
- Valvola di non ritorno
- Doccia con tubo dedicato e microfono
- Scatola con portellino a tenuta stagna dove inserire la doccetta
- Raccordo a T
- Passacavo in gomma a tenuta stagna
- Fascette in ferro per idraulica
- Fascette in plastica
- Guarnizioni in gomma per idraulica
- 3/4 metri di cavo elettrico Rosso (+) e Nero (-)
- Qualche connettore faston per i collegamenti elettrici
- Guaina termorestringente
- Sikaflex e nastro isolante
- Trapano con punte a tazza di varie dimensioni
Ora che abbiamo tutto iniziamo
Liberiamo i gavoni e gli armadi che saranno interessati ad accogliere gli impianti e il passaggio dei tubi. Successivamente localizzeremo la zona in pozzetto dove collocheremo la doccetta in modo da misurare correttamente la lunghezza dei tubi che ci serviranno.
Per comodità di fissaggio e considerata la vicinaza con i tubi di mandata e di carico dell’acqua, abbiamo optato per installare l’autoclave sulla paratia di legno che separa in due il gavone dove abbiamo il serbatoio flessibile, questa scelta ci ha consentito di non tagliare vetroresina della controstampata e di utilizzare i tubi e relativi passaggi già esistenti.
Procediamo con la rimozione dell’armadio laterale di dritta, questo ci agevolerà di molto nella fase di stesura e passaggio del tubo dell’acqua dal serbatoio di prua al gavone di poppa. Smontare il mobile è poco lavoro, infatti sono 8 o 9 viti quasi tutte a vista (tranne una che troveremo all’interno del mobile della dispensa), in un batter d’occhio abbiamo smontato l’armadio.
Per coloro che faranno il lavoro sul first, ricordatevi di fare un foro con una tazza, alla base del rinforzo verticale in legno, come si nota nella fotografia qui sotto.
A questo punto, posizionata l’autoclave nella zona desiderata, prendiamo le musure necessarie per arrivare con il tubo di mandata dell’acqua a poppa. Vi consigliamo di considerare a poppa, un discreto margine di tubo inutilizzato per poter lavorare comodamente e potervi permettere qualche errore. Prese le misure inziamo (dove possibile) ad allargare i fori già presenti per altri impianti per far passare il tubo dell’acqua.
I tubi ora sono stesi da prua a poppa, sul first l’unico pezzo di tubo che resterà a vista è nel mobile cambusa, lo si vede nella fotografia qui sopra. Abbiamo preferito lasciarlo a vista dato che dietro l’armadio qualche vite avrebbe potuto causare buchi (difficilmente ispezionabili) nel tubo di gomma.
Il cavo elettrico che vedete nella figura uno, non è il cavo di alimentazione dell’autoclave ma semplicemente un cavo che abbiamo voluto stendere per l’eventuale pilota automatico. Visto che dovrete lavorare da prua a poppa, vi consigliamo di pensare già a cosa potrebbe servirvi un domani e provvedere adesso che è già tutto smontato.
A questo punto siamo pronti per i collegamenti idraulici, spostiamoci nelle immediate vicinanze dell’autoclave, tagliamo il tubo che esce dal serbatoio (lo stesso che in precedenza forniva acqua alla pompa manuale) e interponiamo un raccordo a T che da una parte continuerà a fornire acqua al serbatoio manuale e dall’altra fornirà acqua all’ autoclave per poi farla uscire in pressione. Per utilizzare contemporaneamente le due utenze (doccia e lavello interno) installeremo sul tubo che porta acqua al lavello interno, subito dopo il raccordo a T una valvola di non ritorno.
Fatti i collegamenti idraulici nei gavoni interessati, provvediamo a staccare le batterie per lavorare sul pannello elettrico, al fine di collegare l’autoclave al relativo interruttore.
Fortunatamente nel nostro pannello elettrico avevamo dei pulsanti non utilizzati, poco prima, sfruttando le canalizzazioni già presenti abbiamo portato i due fili di collegamento elettrico fin dietro al pannellino. Per fare i collegamenti abbiamo smontato il legno di protezione presente all’interno del mobile che proteggeva il retro del pannello. La foto qui sotto mostra l’interno del mobile cucina, senza protezione.
Ora collegheremo assieme agli altri cavi di massa, la massa dell’autoclave. Nella fotografia qui sopra, noterete chiaramente il bullone a cui collegare il cavo nero proveniente dall’autoclave, mentre per il positivo, utilizzeremo uno spazio vuoto nella morsettiera dove sono collegati gli altri cavi rossi.
Eccoci, ora abbiamo la nostra autoclave dotata di fusibile.
Fatti i collegamenti elettrici ci spostiamo verso poppa, ora non ci rimane che creare un buco sulla paratia del gavone per far passare il tubo dell’acqua e creare con una tazza di grosse dimensioni un foro circolare dove inserire la scatola stagna della doccia.
Dove uscirà il tubo in gomma di mandata dell’acqua all’interno del gavone per isolarlo, ed impedire all’acqua di entrare in cabina, metteremo una passacavo in gomma, questo scongiurerà eventuali infiltrazioni.
Inseriamo un riduttore per collegare il tubo dell’acqua a quello della doccetta, facciamo attenzione a stringere bene le fascette ed il gioco è fatto!
Un consiglio….
Abbiamo collocato la doccia sulla paratia del gavone di dritta, sul first 21.7, questo gavone è auto svuotante e facilmente ispezionabile. Se dovete scegliere di installare la doccetta affidandovi al Fai da Te sulla vostra barca, il consiglio è di studiare l’impianto facendo in modo che giunzioni o punti dove con il tempo potrebbero esserci perdite, siano collocate in zone della barca facilmente ispezionabili.
Vediamo quindi di chiarirci le idee con uno schema:
Buona doccia a tutti!!!